Il Teatro in cattedra

James Madison, il quarto presidente degli Stati Uniti,  ha scritto che un popolo che vuole governarsi da sé deve armarsi del potere che dà la conoscenza. Conoscenza che deve adeguarsi ai tempi che si vivono per cui  sconcerta sapere  che l’80,2% dei giovani italiani tra 16 e 24 anni aveva nel 2019 competenze digitali almeno di base nel problem solving mentre la media Ue è del 93,8%. L’orientamento multidisciplinare è diventato una prassi indispensabile negli insegnamenti  tecnico-scentfici come ricorda l’approccio STEM dove  Scienza, Tecnologia, Ingegneria,  e Matematica sono presentate come discipline complementari per fondersi  tra loro in molteplici occasioni e trasferire competenze trasversali. Ma i laureati #STEM in Italia sono solo il 24,5%  e le laureate solo il 15%. Come si può fare per aumentarne il numero? Contaminando le discipline scientifiche con quelle artistiche come suggerisce il nuovo  acronimo  #STE(A)M lì dove l’A sta per arti  suggerendo che una combinazione di scienza, tecnologia, ingegneria, arti e matematica insegnata in modo integrato aiuterà gli studenti a pensare in modo creativo, usare la logica, abituarsi alla risoluzione dei problemi e beneficiare dell’apprendimento esperienziale e del lavoro collaborativo.

Il teatro non è solo una disciplina artistica utile per un approccio multidisciplinare  ma  necessaria per creare coesione ed integratore sociale in quanto può offrire  l’esperienza della diversità attraverso registri linguistici e narrativi  che consentono di esplorare  territori altamente inaccessibili, facendoci entrare  in contatto con mondi lontano dalla nostra quotidianità e facendoci conoscere storie che non abbiamo mai vissuto  ma che parlano anche di noi  aiutandoci  a conoscere meglio noi stessi e gli altri. La presenza di luoghi dove si possa fare ed ascoltare teatro diventa indispensabile in città policentriche, di cui Milano è un esempio virtuoso, dove la definizione di periferia scompare in quanto tutti i servizi devono essere a quindici minuti di distanza per  ogni cittadino.

Di tutto questo si è parlato a un incontro dal titolo “A scuola con il teatro: L’approccio STE(A)M per stimolare la creatività e l’improvvisazione. Le periferie come laboratori”  a cui hanno partecipato Monica Amari, Andrea Capaldi, Francesca Grassi, Isabella Menichini, Laura Sicignano.

Di seguito il link del video dell’incontro.

https://youtu.be/knM0hBFiI7I

#Movimentoper i diritti e  i doveri culturali